Cos’è oggi la famiglia? Si può ancora parlare di “famiglia” o piuttosto di “famiglie”?
Difficile rispondere visti i profondi cambiamenti sociali e culturali che hanno portato ad un netto stravolgimento del pensiero “convenzionale”e, non di meno, della realtà concreta.
Ma poco importa, oggi, se la coppia sia sposata oppure conviva stabilmente senza alcuno scambio di promesse solenni, se sia costituita da un uomo ed una donna o da due persone dello stesso sesso: la scelta di esserci, di amarsi, di sostenersi a vicenda si rinnova ogni giorno, qualcuno direbbe con maggior sincerità.
Vero è che, ad oggi, le “coppie di fatto” si trovano, tecnicamente e legalmente parlando, in una condizione ben diversa rispetto alle coppie sposate. Ed ancor più vero è che le “coppie same sex” prive anche del minimo riconoscimento giuridico e prima di tutto del diritto a sposarsi, vivono ad oggi, almeno per quanto riguarda il nostro paese, una condizione di totale assenza di tutele e diritti.
In attesa dell’intervento del legislatore, più volte sollecitato dai giudici italiani e addirittura condannato dalla Corte di Strasburgo, teso a colmare le profonde lacune normative, si sono fatte largo forme “alternative” di tutela dei diritti delle coppie non sposate, etero ed omosessuali, che ricorrendo alla contrattazione privata, mirano ad avvicinarsi, il più possibile, alle tutele che la legge riconosce ai coniugi uniti in matrimonio.
Pensiamo ai contratti di convivenza, con i quali i partner, anche dello stesso sesso, possono regolare i loro reciproci rapporti da un punto di vista patrimoniale e personale; ma anche alle precise indicazioni sulle proprie volontà testamentarie in caso di morte in favore di quello dei due che, in mancanza di un vincolo matrimoniale, sarebbe privato di buona parte dei benefici riconosciuti al coniuge superstite, così come prevedere le loro sorti in caso di venir meno del rapporto di convivenza.
Si, perché, si sa, le difficoltà esistono – indipendentemente da un anello al dito – e quando un rapporto di coppia si esaurisce, i diretti interessati devono essere guidati in un percorso difficile, per loro stessi e per gli eventuali figli, spesso molto doloroso per le scelte non solo di natura patrimoniale che devono essere prese in tempi brevi e ragionevoli. E quando la coppia non è legalmente riconosciuta, questo si complica ulteriormente.
È a questo punto che entra in scena il professionista che, pur non trascurando il lato “umano” della vicenda, deve garantire al cliente un approccio sereno e pragmatico, teso al veloce superamento della crisi coniugale o di convivenza, con l’obbiettivo principale della tutela dei minori eventualmente presenti nel nucleo familiare.
La figura dell’Avvocato, grazie anche alle recenti riforme legislative, diviene ancor più determinante nell’assistere i propri clienti, ove possibile, verso una composizione bonaria della crisi di coppia grazie allo strumento della negoziazione assistita che, a determinate condizioni, pur evitando il ricorso al Tribunale ed i relativi costi e tempistiche, può essere validamente utilizzato sia per ottenere la separazione tra coniugi che il divorzio.
Nel caso invece di coppie di fatto, il ricorso al Tribunale diventa inevitabile in presenza di figli: anche in questo la figura del legale è fondamentale per la tutela dei minori, troppo spesso spettatori inermi della crisi di coppia.
Lo studio legale Dini, grazie alla ventennale esperienza acquisita, può vantare una profonda conoscenza non soltanto del diritto ma anche dei rapporti umani – che tanto incidono in questa materia – tanto da assicurare ai propri clienti un’assistenza completa e sicura a garanzia dei diritti tradizionalmente riconosciuti ed a tutti i “nuovi diritti”, a salvaguardia e difesa della libertà personale di ogni singolo individuo.